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Trento, 12 marzo 2006
SULLE ISTANZE DI SOVRAMONTE E LAMON PARLA BOATO:
«UN REFERENDUM ALLA VOLTA»

dal Trentino di domenica 12 marzo 2006

Marco Boato invita alla prudenza. Il deputato paladino in quel di Roma della causa lamonese, dice di «capire umanamente la vicenda di Sovramonte», ma allo stesso tempo sostiene «che sarebbe opportuno concludere positivamente la vicenda di Lamon». Questione di precedenze e di lungimiranza politica: «La mia preoccupazione è che si possano creare nuove tensioni fra le due Regioni, proprio come all’indomani del referendum di fine ottobre».

Marco Boato è uno degli alleati più fidati di Poletti e del Comitato. Deputato eletto in Trentino, veneziano d’origine e trentino d’adozione. E’ capolista dei verdi alle prossime politiche nel collegio di Trento e provincia: «Con Poletti e il Comitato c’è un bel rapporto di stima e amicizia», ammette.

Onorevole, un altro Comune bellunese chiede l’annessione al Trentino. Come la mettiamo?
«Tutta questa fibrillazione è comprensibile. Lamon ha aperto la strada ad una serie di rivendicazioni tutte legittime. L’unanimità con cui è stata approvata la delibera in consiglio comunale ne è una prova. Questo è un nuovo segnale, l’ennesimo, per il governatore Galan, che non ha dato la giusta attenzione ai problemi della montagna soprattutto quella povera».

Secondo lei, Trento e Bolzano potrebbero spaventarsi di fronte a questo nuovo clamore e chiudersi a riccio, prendendo le distanze anche da Lamon?
«La mia preoccupazione è che si possano creare delle tensioni. Capisco umanamente la vicenda di Sovramonte, ma temo che si possano verificare delle ripercussioni. Se potessi suggerire una strategia ai sovramontini, sempre con il massimo rispetto e in punta di piedi, direi loro di stare a bocce ferme e aspettare una conclusione positiva della vicenda lamonese».

Poletti rimprovera ai colleghi sovramontini di essere stati troppo frettolosi e di non aver chiesto «il permesso ai trentini». Concorda?
«Ripeto, i sovramontini si sono mossi democraticamente. Non mi sento di fare nessun tipo di rilievo. Mi fa piacere comunque che Poletti dica questo. Lui e il Comitato hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e consapevolezza nel muoversi. Prima di intraprendere la strada referendaria Poletti ha saputo prepararsi il terreno».

Lei è autore di una proposta di legge sul caso Lamon. Se fossero i sovramontini a contattarla, risponderebbe con lo stesso entusiasmo?
«Quando qualcuno mi chiede un aiuto, io glielo do. In ogni caso suggerirei di far trascorrerre la campagna elettorale attualmente in corso per evitare ogni tipo di strumentalizzazione. Questo genere di rivendicazioni è fuori dalla logica dei partiti».

Un mese e mezzo fa lei si professava fiducioso sul passaggio di Lamon al Trentino. Ne è ancora convinto, viste le nuove circostanze?
«Si. Io non conosco altre realtà che abbiano dimostrato la civiltà e la fermezza di Lamon. In molti amministratori e politici se ne sono accorti. La loro grande serenità e determinazione sarà premiata».

E Sovramonte che fa? Resta a guardare?
«In questa fase è prematuro fare qualsiasi tipo di pronostico».

 

  Marco Boato

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